ℝ𝕆𝕄𝔸 𝔾𝟚𝟘 – 𝕀ℕ ℝ𝕀𝕍𝕆𝕃𝕋𝔸 ℂ𝕆ℕ𝕋ℝ𝕆 𝕀 ℙ𝔸𝔻ℝ𝕆ℕ𝕀 𝔻𝔼𝕃 𝕄𝕆ℕ𝔻𝕆


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Il G20 è l’evoluzione economico finanziaria del G7, ossia i 20 Paesi che rappresentano l’80% del PIL mondiale. Prese corpo quando le più forti economie del pianeta si resero conto che la globalizzazione aveva reso largamente interdipendente gran parte del mondo e che era necessario trovare una forma di governance che consentisse di affrontare le crisi economico-finanziarie globali, evitando che i Paesi facessero ricorso a chiusure autarchiche e protezionismo. La sua natura originaria pertanto non è mutata, restando un luogo decisionale a-democratico in cui si sottomettono le esigenze dei popoli e del Pianeta a quelle del Capitale.
Il G20 è una vetrina diplomatica in cui i “grandi” della terra annunciano, con enfasi retorica sostenuta dai media, i loro impegni sullo sviluppo economico, i cambiamenti climatici, l’energia, la salute, le migrazioni. Dimenticando di precisare che loro decisioni prevedono lauti profitti per le multinazionali, le banche, i padroni in genere, che con il greenwashing riversano tutti i costi nella devastazione del Pianeta e sacrificano le vite dei lavoratori e delle lavoratrici.


Il 30 e 31 i principali capi di Stato e di Governo, salvaguardati dalla contestazione della società civile attraverso un apparato repressivo preventivo, che chiude il centro congressi della Nuvola di Fuksas dell’Eur in una zona rossa di dieci chilometri per lato, rappresentanti di soli 20 Paesi decideranno le sorti del Pianeta chiusi nella loro cittadella al riparo e lontano dalle contestazioni e dal confronto con quanti subiranno le loro scelte.
Nei giorni scorsi il Viminale (con l’annuncio di cecchini, artificieri, gruppi cinofili, elicotteri) e la stampa di regime (con l’annuncio di azioni da parte di fantomatici gruppi estremisti di destra e le frange anarco-insurrezionaliste) hanno costruito un clima di ansia securitaria e allarme terroristico per limitare la partecipazione alle contestazioni.


Tuttavia, il 30 ottobre a Roma, una coalizione di lavoratori e lavoratrici, studenti, ambientalisti, femministe, antirazzisti\e, antifascisti\e, pacifisti\e, manifesterà per avere voce nella costruzione di un altro mondo possibile, alternativo a quello che ci stanno propinando i “20 grandi”, perchè siamo convinti che i partecipanti al summit siano la malattia e noi la cura. Una manifestazione che rifiuta e non è interessata all’uso di qualsiasi violenza, a cui le pelose vetrine mediatiche dei media di regime sono sempre disposte a fornire tanta visibilità. Una manifestazione concordata con le forze dell’ordine che, al netto delle infiltrazioni e provocazioni poliziesche, che abbiamo visto agire nei giorni scorsi, sarà pacifica e determinata a contestare i capi di governo e di Stato con la forza delle idee.


In piazza ricorderemo loro che è necessaria una inversione di tendenza delle politiche messe in atto fino ad ora, utilizzando le risorse economiche del PNRR non per finanziare i profitti e ristrutturare il Capitalismo, ma per aumentare i salari che oggi sono da fame, ridurre gli orari di lavoro a parità di salario, istituire un salario minimo legale di almeno 10 euro netti. Perchè a tutti e tutte sia garantito un lavoro dignitoso o un reddito per vivere. Per un intervento reale contro i disastri ecologici prodotti sino ad ora e il cambiamento climatico. Perchè si porti sino in fondo la lotta alla pandemia sospendendo i brevetti e consentendo ai paesi poveri di produrre direttamente i vaccini.


30 ottobre ore 15, partenza da Piazzale Ostiense (MM Piramide) per un corteo che raggiungerà piazza Bocca della Verità.

Marco Bizzoni

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